La Denominazione del Brunello di Montalcino:
La prima DOC italiana

Il Brunello di Montalcino è la prima eccellenza vinicola italiana ad aver ricevuto la Denominazione di Origine Controllata. Ma come si ottiene questa denominazione? Ecco tutte le norme da rispettare per un autentico Brunello di Montalcino DOCG.


Brunello di Montalcino: storia


La produzione vinicola nella zona di Montalcino è millenaria e risale almeno agli Etruschi. Nel Medioevo l’intera zona era rinomata per la produzione di vini di particolare pregio, molto amati dai viandanti che percorrevano la Via Francigena. Curiosamente però, all’epoca Montalcino e i territori circostanti erano noti per un bianco, il Moscadello. Il Brunello di Montalcino nacque solo nel 1800, grazie a Clemente Biondi Santi, il farmacista del paese che era anche appassionato di enologia. Grazie alle sue conoscenze chimiche, mise a punto tecniche di vinificazione rivoluzionarie rispetto a quelle fino ad allora note, ottenendo il progenitore del Brunello, un rosso con struttura elegante noto come Sangiovese Grosso. La fama di questo prodotto rimase limitata ai territori di produzione per circa mezzo secolo; nel 1865, però, il Brunello di Montalcino era ormai noto in tutta la penisola; nel 1960 fu il primo prodotto enogastronomico italiano a ricevere la Denominazione di Origine Controllata; nel 1980 fu insignito della Denominazione di Origine Controllata e Garantita e diventò uno status symbol per gli amanti del buon vino in tutto il mondo.

Brunello di Montalcino: scheda tecnica


Per la produzione del Brunello di Montalcino si utilizzano esclusivamente uve da vitigno Sangiovese, coltivate sul territorio del comune di Montalcino. La zona di produzione, delimitata dai corsi dei fiumi Asso, Ombrone e Orcia, si estende per appena 243 km quadrati, su terreni prevalentemente collinari. Il terreno, talvolta sabbioso e talvolta argilloso, poggia su un substrato di arenaria. Il clima, tendenzialmente mediterraneo, subisce l’influenza sia del mare che dell’Appennino; le moderate precipitazioni sono concentrate in primavera e in autunno. Dalle uve cresciute in queste condizioni climatiche si ottiene un vino dal colore rosso intenso, con sfumature color rubino. Il bouquet ha note di ciliegia, frutti di bosco, legni pregiati; il sapore secco e pieno persiste sul palato, con elevato tenore tannico che tende ad equilibrarsi con l'invecchiamento: gli abbinamenti culinari ideali sono salumi, arrosti, formaggi stagionati, tartufi e selvaggina.

Brunello di Montalcino: disciplinare e tipologie


Tutti i prodotti che possiedono la denominazione DOP, IGP; DOC o DOCG, come il caso del Brunello di Montalcino devono essere realizzati secondo delle norme e dei principi stabiliti in uno specifico disciplinare. Sono i Consorzi di tutela gli enti preposti a salvaguardare e a verificare che le norme relative siano rispettate. L'articolo 2 del disciplinare stabilisce che il Brunello di Montalcino sia prodotto solo da uve provenienti dal vitigno Sangiovese. Inoltre, le uve devono essere prodotte all'interno del territorio amministrativo del comune di Montalcino. Il disciplinare ha lo scopo anche di mettere in risalto la quantità di uva ammessa e il tipo di vinificazione da effettuare. Solo le piante che rispondono a particolari requisiti hanno il privilegio di produrre quello che è considerato a gran voce uno dei più prestigiosi vini italiani: Il Brunello di Montalcino DOCG. Come ogni prodotto designato con la DOCG, anche il Brunello di Montalcino deve essere prodotto rispettando un rigoroso disciplinare che definisce ogni aspetto della sua coltivazione e vinificazione. Il disciplinare è contenuto nel D.P.R. 1 luglio 1980 e nelle sue successive modifiche ed integrazioni, che definiscono le aree geografiche in cui è consentito coltivare le uve da cui verrà prodotto il vino, le modalità di coltivazione e le tecniche di fermentazione, invecchiamento, affinamento e conservazione delle bottiglie di Brunello.
Il disciplinare definisce anche le caratteristiche organolettiche minime del Brunello di Montalcino DOCG al momento dell’immissione sul mercato (che avviene non prima di 5 anni dopo la vendemmia) e il contenuto che deve essere necessariamente riportato in etichetta.
Il disciplinare ammette soltanto due tipologie di vino rosso a Denominazione di Origine Controllata e Garantita che possono essere immesse sul mercato: il Brunello di Montalcino DOCG e il Brunello di Montalcino Gran Riserva DOCG, a seconda del livello di vocazione dei vigneti da cui provengono le uve. Il Rosso di Montalcino DOC, pur essendo prodotto con uve 100% Sangiovese, è un prodotto con caratteristiche differenti: viene immesso sul mercato dopo un solo anno dalla vendemmia ed è quindi un vino più giovane e fruttato, con una struttura meno complessa rispetto al Brunello.

Brunello di Montalcino: migliori annate


A partire dal 1945, il Consorzio del Brunello di Montalcino esprime ogni anno un giudizio di qualità sull'ultima vendemmia, determinato sulla base di un’attenta valutazione organolettica del prodotto. Alle annate viene assegnata una valutazione, da insufficiente (corrispondente ad 1 stella) ad eccellente (5 stelle). Finora, su 87 annate valutate, quelle a cinque stelle sono state 17 (in ordine cronologico: 1945, 1955, 1961, 1964, 1970, 1975, 1985, 1988, 1990, 1995, 1997, 2004, 2006, 2007, 2010, 2015, 2016.

Brunello di Montalcino: costo


Il Brunello di Montalcino DOCG è un vino costoso, che parte dai 35€ circa ma può arrivare anche oltre i 1000 € per le bottiglie più invecchiate, rare e pregiate. Una bottiglia di Brunello Gran Riserva DOCG di buona qualità parte da circa 60 €.
Il costo di una bottiglia dipende da:
- valutazione dell’annata: le bottiglie prodotte in annate eccellenti sono, naturalmente, più costose;
- vecchiaia della bottiglia: in generale, il Brunello di Montalcino raggiunge il massimo livello qualitativo tra i 10 e i 20 anni; tuttavia, le bottiglie di annate eccellenti possono essere invecchiate per decenni, ottenendo un Brunello di qualità eccezionale;
- produttore: anche nelle migliori annate ci possono essere differenze considerevoli tra i prodotti di vinificatori diversi; per alcune aziende agricole di particolare tradizione, è il brand stesso a determinare il valore della bottiglia;
- rarità e stato di conservazione: bottiglie conservate in maniera ottimale o di particolare rarità (magari perché solo le uniche rimaste di una particolare annata) hanno un valore economico maggiore.
Il Brunello di Montalcino DOCG è un prodotto di tale pregio da esser diventato un prodotto su cui operare investimenti. Alcune aziende permettono di acquistare il vino prima ancora di imbottigliarlo, ad un prezzo agevolato: qualora l’annata si rivelasse eccezionale, l’acquirente si troverebbe per le mani un prodotto di valore inestimabile.

Brunello di Montalcino: degustazioni


degustazioni

Il Brunello di Montalcino DOCG va degustato in bicchieri a tulipano largo, in cristallo, ad una temperatura di 18°C-22°C per esaltarne aromi e profumi. Le bottiglie antiche vanno posizionate in verticale per qualche giorno prima della degustazione; inoltre, è buona norma lasciar decantare il vino per 20-60 minuti nei bicchieri da degustazione, per permettere un pieno sviluppo delle proprietà organolettiche.

Se vuoi degustare eccellenti bottiglie di Rosso di Montalcino, Brunello di Montalcino DOCG e Brunello di Montalcino Gran Riserva DOCG, prenota una degustazione presso le cantine dell’Azienda Bellaria: i nostri esperti enologi sapranno guidarti nella scoperta delle caratteristiche organolettiche di questo vino di eccezionale eleganza, simbolo della migliore tradizione italiana nel mondo.

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