Il disciplinare del Brunello di Montalcino:
i vincoli fondamentali

L'Italia è Terra di eccellenza enogastronomica, patria indiscussa della dieta mediterranea, del buon cibo e dei calici migliori. Tra i vini più rinomati e prestigiosi, il Brunello di Montalcino occupa uno dei posti d'onore, in quanto è considerato uno dei più importanti vini rossi italiani, contraddistinto dalla persistenza e dall'intensità. Il Brunello di Montalcino è un vino elegante e armonico apprezzato da tanti estimatori e appassionati.


La storia del Brunello di Montalcino


Il nome di sua maestà il Brunello, è dovuto proprio al paese d'origine, un piccolo comune in provincia di Siena, nella splendida Toscana, situata nel verde rigoglioso delle colline. La nascita del prezioso vino si deve ad una nobile famiglia Biondi Santi, nel 1820, quando un signore appartenente alla dinastia, Clemente Santi, di professione farmacista, agricoltore e chimico, ebbe l'intuizione di sperimentare alcuni vitigni del Sangiovese. Mediante un'accurata selezione e un tipo particolare di vinificazione, riuscì ad ottenere tanti riconoscimenti non solo nella città di Firenze, ma anche in alcune città d'Europa come Parigi e Londra. La notorietà del Brunello, ha origine nel 1865, quando venne presentata la prima bottiglia di questo vino così speciale che nel tempo ha conquistato tutti i palati del mondo. Il successo del Brunello di Montalcino è tale da essersi avvalso, negli anni 80, della denominazione DOCG. Attualmente sono circa 250 le cantine accreditate alla produzione del vino, con oltre 5 milioni di bottiglie prodotte all'anno e Montalcino è universalmente riconosciuta come una delle zone vinicole più rinomate.

Il disciplinare del Brunello


Come ogni prodotto designato con la DOCG, anche il Brunello di Montalcino deve essere prodotto rispettando un rigoroso disciplinare che definisce ogni aspetto della sua coltivazione e vinificazione. Il disciplinare è contenuto nel D.P.R. 1 luglio 1980 e nelle sue successive modifiche ed integrazioni, che definiscono le aree geografiche in cui è consentito coltivare le uve da cui verrà prodotto il vino, le modalità di coltivazione e le tecniche di fermentazione, invecchiamento, affinamento e conservazione delle bottiglie di Brunello.
Il disciplinare definisce anche le caratteristiche organolettiche minime del Brunello di Montalcino DOCG al momento dell’immissione sul mercato (che avviene non prima di 5 anni dopo la vendemmia) e il contenuto che deve essere necessariamente riportato in etichetta.
Il disciplinare ammette soltanto due tipologie di vino rosso a Denominazione di Origine Controllata e Garantita che possono essere immesse sul mercato: il Brunello di Montalcino DOCG e il Brunello di Montalcino Gran Riserva DOCG, a seconda del livello di vocazione dei vigneti da cui provengono le uve. Il Rosso di Montalcino DOC, pur essendo prodotto con uve 100% Sangiovese, è un prodotto con caratteristiche differenti: viene immesso sul mercato dopo un solo anno dalla vendemmia ed è quindi un vino più giovane e fruttato, con una struttura meno complessa rispetto al Brunello.


Costo e caratteristiche del Brunello


Appare utile sottolineare la differenza tra il Brunello di Montalcino DOCG e il Brunello di Montalcino Riserva DOCG, una distinzione che si effettua in base al periodo di affinamento, infatti mentre il Brunello richiede 4 mesi di riposo in bottiglia, prima della messa in commercio, per la Riserva sono necessari 6 mesi. L'affinamento in legno ha una durata di 5 anni, di cui almeno 2 trascorsi in botti di rovere e deve aver luogo dal 1 gennaio dell'anno successivo alla vendemmia. Prima di sorseggiare il Brunello, è consigliabile aprirlo circa un ora prima, al fine di assaporare al meglio aroma e profumi. Il calice consigliato è quello molto grande, perché in questa maniera la luce ampia può permettere la maggiore diffusione degli aromi. La temperatura di servizio può variare dai 18 ai 20°C.
Il costo di una buona bottiglia di Brunello di Montalcino, si aggira intorno ai 40 euro, ma qualora ti dovessi recare in alcune cantine rinomate, lo si può acquistare anche ad un prezzo minore, pari a 20 o 25 euro. Si tratta di un vino molto secco ma intenso, caldo e persistente, robusto e molto armonico, ideale con le carni arrosto o alla griglia e con i formaggi stagionati.

Le migliori annate del Brunello di Montalcino


Come tutto ciò che è sinonimo di bontà, anche il Rosso di Montalcino o il Brunello di Montalcino DOCG non può ritenersi sempre uguale, infatti, prima di acquistarlo o assaporare un solo calice, devi informarti circa quelle che sono state le migliori annate. Infatti la resa gustativa del prodotto finale è molto influenzata dalle condizioni climatiche a cui il vitigno è sottoposto tutto l'anno, le temperature medie e la luminosità ricevuta sono i fattori primari che incidono maggiormente sulle coltivazioni. In generale, le migliori vendemmie sono quelle effettuate quando le temperature sono state più calde della media e le precipitazioni di natura moderata. Una delle annate considerate ottimali è quella del 2009, particolarmente favorevole in quanto la raccolta si è svolta con uve mature e sane e nonostante alcune criticità hs prodotto etichette di qualità eccelsa. Il 2011 è stato un anno caratterizzato da temperature elevate e piogge abbondanti e la vendemmia è stata anticipata e di minor resa in termini di quantità, ma la qualità ne ha giovato. Anche il 2012 può essere considerato un ottimo anno per la produzione del Brunello, grazie soprattutto alle tante piogge del mese di settembre che hanno contribuito alla maturazione favorevole dell'uva Sangiovese. Il profumo e il sentore fruttato, contraddistingue il Brunello dell'annata 2015, senza dubbio una delle migliori in termini di produttività e qualità. Il 2016 si è contraddistinto come un anno ricco di piogge distribuite in maniera omogenea durante tutto l'anno, pertanto il gusto e l'aroma del Brunello ne ha beneficiato e di conseguenza si può considerare questa come una delle annate di livello qualitativo più alto.


Degustazioni


degustazione

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