Brunello di Montalcino e Amarone della Valpolicella
Due icone del panorama vinicolo italiano

Curiosità sul vino 29 lug 2022

Amarone e Brunello di Montalcino: due vini che gli amanti del Nettare di Bacco conosceranno sicuramente. Sono due titani del mondo enologico, due eccellenze italiane che contraddistinguono il nostro Paese nel mondo. Secondo le statistiche, rientrano tra i vini italiani più cari, ma anche tra quelli più acquistati e amati dai cittadini. Ma cosa sapere su questi vini della nostra tradizione?


Brunello di Montalcino


Il Brunello di Montalcino è un vino rosso prodotto dal Sangiovese Grosso, un vitigno coltivato esclusivamente a Montalcino, che dona il suo marchio di fabbrica al vino stesso. La sua nascita risale nel 1800, quando Clemente Santi vinificò per la prima volta il Sangiovese, da cui è dato il suo clone utilizzato oggi: il Sangiovese Grosso. Attualmente rappresenta uno dei vitigni più coltivati nel territorio.
Per la produzione del Brunello di Montalcino giocano un ruolo fondamentale sia il territorio che l’intervento umano, con l’utilizzo delle tecniche di vinificazione giuste. Per quanto riguarda la vendemmia è eseguita a fine settembre. Con una diraspatrice gli acini dei grappoli vengono separati da graspo; in seguito, viene ricavato il mosto, pigiando i chicchi in modo delicato. Il mosto viene poi deposto in grandi contenitori e ad una temperatura di 7°C. Questa fase è molto importante, perché è il momento in cui avviene la criomacerazione, una tecnica che incrementa le caratteristiche organolettiche del vino. Poi segue la pressatura, per dividere la parte solida del mosto da quella liquida. A questo punto sarà il momento di trasformare l’acido malico presente nel vino in acido lattico. Il vino dovrà essere posto in botti per almeno due anni; dopodiché potrà avvenire l’affinamento in bottiglia che durerà 4 mesi.
Il Brunello di Montalcino si presenta inizialmente in un rosso rubino, molto intenso e brillante fino ad arrivare ad un granato vivace dopo i 5 anni. All'olfatto ha un odore ampio e persistente, con sentori di frutti di bosco, che spingono sulla nota acida. Allo stesso tempo si percepiscono sentori floreali di violetta, rosa e iris e quelli dati dal legno, come sandalo, caffè e tabacco.

Amarone della Valpolicella


A differenza del Brunello di Montalcino, prodotto da un unico vitigno, l'Amarone della Valpolicella è invece prodotto da ben tre tipi di grappoli: per circa il 70% dal Corvina, con un gusto di ciliegia; un 10-15% da Rondinella, uva molto simile alla prima tipologia ma meno succosa, che dà pigmenti al vino; infine, il 10% di Molinara, grappolo con una maggiore acidità ma meno pigmenti.
Ciò che stupisce da un vino così imponente è il fatto che, inaspettatamente, sia nato per errore. Ebbene sì: durante la produzione del Recioto, un altro vino rosso prodotto in Valpolicella, si verificò un errore involontario che ha prodotto il famosissimo Amarone.
L'Amarone di Valpolicella, al gusto si presenta pieno, deciso e caldo: un gusto di sottobosco e ciliegia, con note di vaniglia accarezza il palato.

Vini decisi dal gusto strutturato: come abbinarli al meglio


 brunello vs amarone

Ma quali sono gli abbinamenti perfetti per il Brunello di Montalcino e l'Amarone?
La struttura ed eleganza del primo è perfetta per piatti di carne rossa, selvaggina, ma anche formaggi come il pecorino, o comunque molto strutturati. Ottimo anche abbinato al tartufo e ai funghi, gusti che avvolge perfettamente.
L'Amarone, con la sua intensità si sposa bene con la selvaggina da piuma. Sei amante del barbecue? L'Amarone, con la sua capacità di asciugare i succhi della carne, non può mancare!

Se la tua curiosità è ormai alle stelle e desideri provare queste due eccellenze italiane, prenota una visita con degustazione all'azienda vinicola Bellaria, situata nel cuore di Montalcino.


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