Brunello vs Rosso di Montalcino
Differenze e caratteristiche a confronto

Curiosità sul vino 28 lug 2022

Dalla stessa uva Sangiovese nascono due tra le più apprezzate proposte vinicole della Toscana: il Brunello e il Rosso di Montalcino. Questi due vini condividono storia, territorio e proprietà, ma si differenziano per alcune caratteristiche che li vedono ideali in differenti occasioni. Scopriamo tutte le differenze.


Storia del Brunello di Montalcino


Il Brunello di Montalcino deve le sue fortune al vitigno Sangiovese, che genera da secoli delle uve autoctone dalla buccia spessa e consistente e dal sapore fruttato e aromatico.
La variante che oggi conosciamo deriva però dal lavoro di Clementi Santi, dell'omonima e nota famiglia Toscana, agricoltore e chimico, che si è dedicato a una serie di esperimenti fino alla nascita del Brunello vero e proprio nel 1865.
Ad oggi si contano circa 2500 cantine in giro per l'Italia che si dedicano a questa fortunata produzione, in quanto le uve hanno una produttività piuttosto elevata del 68% e soprattutto la pianta si presta a essere coltivata senza troppo fatica, a patto che siano rispettate alcune condizioni climatiche. Le colline della regione sono perfette per garantire estati calde ma non troppo e inverni meno rigidi, ventilate e dalla corretta composizione della terra, ricca di argilla e con una percentuale di calcare, che offrono un apporto nutritivo ideale per le radici del vitigno.

Storia del Rosso di Montalcino


Il Rosso di Montalcino viene spesso schiacciato dal Brunello, ma in realtà anche lui è una delle varianti più note e apprezzate della Penisola. La variante DOC è stata realizzata nel 1984 e presenta delle uve profumate e dal sapore fresco, che sono invecchiate all'interno di botti in rovere come accade per il famoso fratello, acquistando delle note speziate, tostate e anche fortemente boschive. Anche in questo caso il vitigno di provenienza è il Sangiovese, che si estende in tutta la regione Toscana e beneficia delle arieggiate e ventilate colline della zona. Il clima è mite e il terreno ideale per lo sviluppo della pianta.

vitigno sangiovese

La degustazione del Brunello


Il Brunello di Montalcino si caratterizza per un rosso rubino intenso, che vira verso sfumature granata. All'olfatto, si avverte un bouquet caratteristico che proviene dal bosco e coinvolge frutta, spezie e fiori, come ad esempio la bacca di vaniglia, frutti rossi, l'amarena, i chiodi di garofano e il tabacco, che non lascia indifferente nemmeno il palato.
La bevanda, ad ogni sorso, sprigiona i sentori appena indicati e si caratterizza per una consistenza corposa e tannica, addolcita dalla struttura morbida e complessa allo stesso tempo.
Ciò che maggiormente emerge è però la percentuale di acidità e il livello alcolico, del 12,5%.
Se degustato alla corretta temperatura di 18-20 gradi, il liquido si percepirà caldo in bocca, molto persistente e lungo, con un finale di liquirizia e chiodi gi garofano che permangono in bocca per diverso tempo.

La degustazione del Rosso di Montalcino


Il Rosso di Montalcino ha un colore rosso rubino, che vira verso sfumature più scure, limpido e brillante. Si tratta di una variante ferma, che all'olfatto rilascia immediatamente un aroma di frutti rossi e di bosco, come le more e i mirtilli, oltre che un sentore leggermente dolciastro di vaniglia, bilanciato da una componente di acidità. Il profumo è intenso e nel corso della degustazione emergono notevoli note speziate, che derivano anche dalla lavorazione nelle botti di legno. Il sapore è leggermente meno tannico e corposo rispetto al Brunello, ma comunque caratteristico e persistente al palato, con un finale medio lungo al sentore di vaniglia ed elementi boschivi.

degustazione

Gli abbinamenti migliori del Brunello


Il vino rosso richiama in automatico pietanze di carne, ma in questo caso il secondo deve essere saporito e cotto per diverso tempo, come avviene per gli arrosti o per la selvaggina in umido, che certamente è l'abbinamento migliore per esaltare il sapore di entrambi gli elementi. Il Brunello di Montalcino non entra in contrasto nemmeno con il tartufo e anzi crea un connubio unico, lasciando che le note caratteristiche si mescolino. Lo stesso avviene con i formaggi stagionati e i salumi lavorati, pertanto un tagliere misto non dovrebbe mai prescindere da un bicchiere di questo rosso.

Gli abbinamenti migliori del Rosso di Montalcino


Il vino rosso, come detto, non si sposa bene con il pesce ma preferisce le pietanze di carne e di terra.
Essendo leggermente meno consistente rispetto a Brunello, il Rosso di Montalcino si sposa bene con i primi di questo genere, a base di tartufo, funghi e salse ricche di sapore e di gusto. Anche i secondi sono esaltati da questa combinazione di aromi e sentori boschivi, così come alcune tipologie di dessert, come i biscotti secchi che sono tipici della regione, al cioccolato o ai frutti rossi per realizzare un'assonanza gradevole al palato e all'olfatto.
Ancora una volta il vino si presta ad accompagnare taglieri di salumi e formaggi, soprattutto se entrambi stagionati e più consistenti dal punto di vista del gusto.


Brunello di Montalcino VS Rosso di Montalcino


degustazione

Possiamo concludere dicendo che entrambi i vini presentano un simile bouquet di aromi e sentori, poiché provengono dallo stesso vitigno e pertanto gli acini hanno le medesime proprietà.
Tuttavia a differire è la consistenza, poiché il primo è decisamente più corposo e avvolgente, adatto a carni cucinate e condite, il secondo è leggermente più fresco e meno tannico, perfetto per pietanze di terra ma più delicate.
Il colore è simile, anche se il rosso appare più brillante e trasparente, mentre il finale è in entrambi i casi lungo, anche se per il Brunello il retrogusto di liquirizia e chiodi di Garofano permane in bocca per molto più tempo.
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